Città
Umbra, nota con il nome di Tarsina, venne
assoggettata a Roma cambiando denominazione in
Tadinum. I suoi abitanti, Tadinates, sono ricordati da
Plinio il Vecchio nella sua Naturalis Historia.
Municipio romano, ubicato vicino alla lunga catena degli
Appennini Tadinati e attraversato dall'importante via
Flaminia, a 117 miglia da Roma, divenne una città florida e
con tessuto urbano di quasi 13 ettari di superficie, come
dimostrano gli scavi archeologici che si sono aperti
recentemente nel vocabolo Taino. I Goti di Alarico, oltre
100.000 persone, dirigendosi verso Roma nel 409 d.C.,
saccheggiando e distruggendo quanto trovavano lungo la via
Flaminia, gli inflissero il primo colpo. Nel IV secolo era
già sede vescovile. Sono ricordati i vescovi Facondino
(secolo IV), Gaudenzio (499) e Martino (591)
Il suo territorio fu teatro della famosa Battaglia di
Tagina (552 d.C.), durante la quale il generale
bizantino Narsete sconfisse l'esercito dei Goti, guidato dal
re Badwila detto Totila che, ferito a morte sul campo di
battaglia, morì poche ore dopo presso Capras (l'odierna
Caprara) nel territorio di Tadinum. Il conflitto
gotico-bizantino segnò la fine dei Goti in Italia. Qualche
anno dopo, con l'arrivo dei Longobardi, il territorio
tadinate entrò a far parte del Ducato di Spoleto e
probabilmente fu sede dello sculdascio, che amministrava la
giustizia e riscuoteva le tasse alle dipendenze del gastaldo
che aveva sede in Nocera.
Poca popolazione rimase ancora nell'antica città in rovina,
la maggior parte si ritirò sui colli circostanti. Distrutta
definitivamente da Ottone III, imperatore del Sacro Romano
Impero, nel 996, la città cambiò nome prendendo il
longobardo Gualdo (luogo boscoso) e gli abitanti si
rifugiarono in Val di Gorgo alle pendici del Serrasanta.
Distrutta ancora da un violentissimo incendio, poiché le sue
abitazioni erano quasi tutte in legno, venne ricostruita nel
1237 intorno all'abbazia di S. Benedetto con la bella pietra
bianca della sua montagna, sull'attuale Colle Sant'Angelo
(il santo dei Longobardi), dominato dalla Rocca Flea,
dandosi libere istituzioni comunali sotto la protezione di
Federico II, imperatore del Sacro Romano Impero, presente
alla cerimonia di fondazione, e seguendo la sua politica
ghibellina. Contesa tra Gubbio e Perugia, successivamente si
sottomise malvolentieri a Perugia prima di essere consegnata
allo Stato della Chiesa da Iacopo P. Canino (1458).
La città venne seriamente danneggiata da una forte scossa
tellurica il 27 luglio 1751. Il sisma cancellò gran parte
delle sue caratteristiche tardo-medioevali, pur restando in
piedi alcuni bei palazzetti e belle chiese romaniche e
gotiche, come Santa Maria di Tadino (ora detta Santa
Chiara), San Benedetto (secolo XIII), San Francesco (secolo XIV). La città antica è stata da sempre saccheggiata dei
suoi marmi, colonne, mosaici, portati soprattutto a Perugia.
La Rocca Flea custodisce attualmente un bel museo ricco di
dipinti e arredi, tra cui un famoso polittico del secolo XV
di Nicolò detto l'Alunno e alcune tavole di Matteo da
Gualdo, fine pittore locale della fine del 1400.
Nel 1833 il papa Gregorio XVI conferì all'abitato il titolo
di città con il nome di Gualdo (Waldum) Tadino (Tadinum) e
nel 1860 venne annessa al Regno d'Italia. |
Monumenti e luoghi d'interesse
La città trae naturali ricchezze
ambientali soprattutto nella fascia montana con le
suggestive località di Valsorda, San Guido e Rocchetta, le
pinete e la straordinaria fioritura.
La Rocca Flea (XII secolo), antica fortezza e notevole
esempio di architettura militare medioevale
La Chiesa di San Francesco (XIV secolo) con affreschi di
Matteo da Gualdo (1435-1507)
La Chiesa di Santa Chiara (XIII secolo)
Il Palazzo del Podestà e la Torre Civica
La concattedrale di San Benedetto (XIII
secolo) con la fontana esterna (XVI secolo) attribuita a Sangallo il Vecchio
La Chiesa Parrocchiale di Santa Maria Assunta in Pieve di
Compresseto (XI secolo)
La Pinacoteca Comunale che conserva opere di Matteo da
Gualdo, Avanzino Nucci, Sano di Pietro, Antonio da Fabriano,
ecc.
Museo Regionale dell'Emigrazione
Scavi archeologici della Tadinum romana |